martedì 28 febbraio 2017

Camomilla, toccasana di inizio marzo

Abbandoniamo il rigore invernale con la dolcezza della camomilla, una pianta di facile coltivazione conosciuta sin dall’antichità per il suo effetto calmante e lenitivo. Lacamomilla è l’erba che ci riporta in equilibrio in un mese turbolento come marzo
prossimo venturo e riempiendo i balconi di chi la coltiva con i suoi fiorellini bianchi e gialli. Questa comune pianta annuale appartenente alla famiglia delle Asteracee trae il suo nome dal greco chamai , “piccolo”, e melon , “mela”, sempre in greco, per via dell’aroma fruttato che rilasciano le sue corolle. Ne esistono due tipi: la camomilla comune o matricaria, che cresce in cespuglio e può raggiungere il metro d’altezza, e la camomilla romana, una perenne più bassa che cresce al suolo libera.


La camomilla non placa solo l’insonnia

Tutti sanno che la camomilla previene l’insonnia, ma contiene anche molti composti antispasmodici e antinfiammatori ed è per questo che viene usata per curare la gastrite o i crampi intestinali o legati alle mestruazioni. Se somatizzi lo stress con acuti dolori di stomaco curati con lacamomilla: metti in infusione un cucchiaio di fiori secchi (o 2 di fiori freschi) in un litro di acqua fredda senza riscaldare. 
Filtra e dolcifica con un cucchiaio di miele d’acacia. Per via dei suoi componenti amari la camomilla è efficace anche per alleviare l’areofagia: metti in infusione per 10 minuti 2 cucchiaini di fi ori secchi in una tazza d’acqua bollente aggiungendo un cucchiaino raso di finocchio per migliorare il gusto e aumentare l’effetto carminativo. Il suo effetto sfiammante è utile anche in caso di infiammazioni articolari o reumatismi, bevendo almeno 2 tazze di infuso al giorno per un mese.

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