martedì 19 gennaio 2016

Fantastici cani, sanno decifrare le emozioni

Chi ha uno o più cani probabilmente se ne è già accorto: anche i nostri amici a 4 zampe provano empatia. Quello che in altri termini è chiamato “contagio emotivo” nel cane è stato per la prima volta dimostrato da una ricerca dell’Università di Pisa.
Lo studio, condotto da un team di etologi del Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano e pubblicato sulla “Royal Society Open Science” (la rivista della Royal Society britannica), si è basato sull’analisi del comportamento dei cani (Canis lupus familiaris) durante il gioco. Ad essere prese in considerazione sono state sia la mimica facciale (bocca socchiusa e rilassata) sia quella corporea (inchino giocoso). 

Nell’agosto 2012 sono stati presi a campione 49 cani domestici di razza e non (26 femmine e 23 maschi dai 3 ai 72 mesi di età) filmati presso il parco pubblico “Vincenzo Florio Junior” del Parco della Favorita a Palermo.

Analizzando le 50 ore di video registrate, i ricercatori sono riusciti ad arrivare ad un risultato importante: si è visto come l’empatia sia qualcosa che non appartiene sono agli esseri umani ma anche ai cani (e probabilmente a tanti altri animali). I nostri più fedeli amici a 4 zampe rispondevano in maniera molto rapida (meno di un secondo), involontaria e automatica alla mimica facciale dei propri simili, ancor di più se si trattava di amici.

La foto, tratta da un video, illustra il fenomeno della mimica rapida. Un istante dopo che il primo cane apre la bocca (open mouth) il secondo cane inizia a fare lo stesso. Nel giro di un secondo la risposta è completa.

Qui si vede un cane che durante un gioco effettua il classico inchino per comunicare la sua motivazione a continuare la sessione ludica. Anche questo segnale viene spesso replicato attraverso il fenomeno della mimica rapida.

Come ha spiegato Elisabetta Palagi del team di ricerca:
“La risposta involontaria del cane alla gestualità facciale e corporea di un proprio simile esiste ed è rapida quanto quella umana ma non solo: le sessioni di gioco in cui la mimica facciale e corporea erano più frequenti erano anche quelle di maggior durata e se a giocare erano cani ‘amici’ la mimica facciale era ancora più marcata. La capacità di leggere attraverso il corpo e la ‘faccia’ le emozioni altrui e di rispondere in modo appropriato è alla base dell'evoluzione del comportamento prosociale e dell'altruismo, alla base cioè di quei comportamenti che vengono catalogati come empatici".
I ricercatori si mostrano soddisfatti del risultato, soprattutto per i potenziali sviluppi che offre. Si propongono inoltre per il futuro di estendere la ricerca anche ai lupi per capire se il fenomeno dell’empatia sia qualcosa che deriva in qualche modo dalla domesticazione o piuttosto sia radicato nell'evoluzione della comunicazione emotiva dei carnivori sociali.

Insomma c'è ancora tanto da scoprire sulle emozioni dei nostri amici animali!

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