percezione che alcuni cibi sani sazino di meno è molto diffusa ed è probabilmente questa la ragione per cui anche chi segue un’alimentazione sana si può trovare nel corso degli anni a aviluppare un sovrappeso non indifferente. A sostenerlo è uno studio
della Cornell University pubblicato sul numero di gennaio del Journal of Association for Consumer Research, rivista costituita da un team di esperti dell'università del Texas di Austin e che fa ricerca sui comportamenti dei consumatori. I ricercatori sono partiti dall''ipotesi che quando i consumatori mangiano cibi che ritengono "sani" tendono a mangiarne di più facendo fatica spesso a darsi un limite. I dati esaminati hanno confermato le ipotesi fatte.
Devi perdere peso? Via i fuori pasto
Gli esperimenti hanno portato alla conclusione che le persone associano il cibo sano ad una minore sensazione di sazietà e che questa sensazione li spinge ad assumere maggiori quantità di quei prodotti presentati come “salutari”. È emerso, inoltre, che la rappresentazione del cibo come sano o no modifica il giudizio e il comportamento anche di chi dice verbalmente di essere in disaccordo con l'idea che il cibo sano riempia meno. Un ultimo dato era che la diffusione di etichette e confezioni che descrivono agli occhi dei consumatori gli alimenti come “sani”, induca un condizionamento al quale solo in pochi sfuggono. Questi risultati, considerati nel loro complesso, rafforzano quanto da tempo gli esperti di consumo degli alimenti, e non solo loro, sostengono, ovvero l'importanza del ruolo giocato dalle idee che il soggetto si fa sul cibo sul fenomeno dell'aumento del peso.Cibo sano uguale minor sazietà? Per molti è così
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Una falsa percezione produce obesità
Come spiega Andrea Ghiselli, nutrizionista dirigente di ricerca del Cra-Nut, il Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione di Roma una falsa percezione riguardo il prodotto cosiddetto “sano” può portare ad un aumento delle calorie assunte durante il pasto. Accade, ad esempio, che ci si convinca di poter consumare una maggiore quantità di dolci preparati con olio di oliva rispetto a quelli preparati con il burro. Dal punto di vista calorico, invece, avrebbe maggior senso mangiare minori quantità di un prodotto preparato con il burro, che il triplo delle quantità di quello con olio di oliva.
Attenzione anche ai prodotti “light”
Il discorso non è poi così diverso per i prodotti light, di cui ormai il mercato è saturo. I consumatorisi rivolgono sempre più ai prodotti light nell'illusione di poterne mangiare di più. Ma c’è da considerare che per rendere il prodotto appetibile dove sono stati sottratti i grassi, in realtà spesso si ricorre a delle “aggiunte” per dare più sapore e spesso, paradossalmente si tratta di zuccheri che vanificano cosi ogni programma dietetico.
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