sabato 1 aprile 2017

Con la camomilla tiroide in salvo

La camomilla potrebbe aiutare a contrastare i tumori tiroidei. La pianta che tutti conosciamo per le sue virtù calmanti e digestive, sarebbe un’eccellente arma contro questa malattia. Lo ha dimostrato uno studio pubblicato sull’European Journal of
Public Health. I ricercatori hanno coinvolto più di 100 persone affette da tumore alla tiroide, 268 pazienti con formazioni benigne e 138 individui sani, seguendoli nelle loro abitudini quotidiane: è risultato che chi consumava molta camomilla aveva un rischio più ridotto di sviluppare tumori alla tiroide. L'effetto benefico della camomilla è dovuto alla presenza dell’apigenina, un flavone che si trova anche nel sedano e nel prezzemolo e ha proprietà antispasmodiche.

Puoi bere fino a sei tazze di camomilla a settimana 

Il consumo di camomilla può ridurre la probabilità di contrarre la malattia fino al 70 per cento, ma se sei un consumatore di camomilla da almeno trent'anni il rischio si riduce dell'80 per cento! La quantità di camomilla necessaria per ottenere questo risultato va da due a sei tazze di infuso alla settimana. Prepara abitualmente tazze di camomilla da bere nel corso della giornata, partendo dal primo pomeriggio se ti dà eccessiva calma: la tua tiroide ti ringrazierà

Conserva i fiori di camomilla per un anno al massimo

Le specie più utilizzate di camomilla sono la Anthemis nobilis chiamata comunemente “camomilla romana”, dal gusto più amarognolo, e la Matricaria chamomilla  nota come “camomilla tedesca”, che un tempo veniva usata come tabacco. La parte utile di questa pianta è costituita principalmente dai fiori, che vanno raccolti all’inizio della fioritura e fatti essiccare rapidamente, in un luogo asciutto, buio e ventilato. I fiori di camomilla vanno poi conservati in barattoli di vetro al riparo dalla luce al massimo per un anno. 

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