Quasi 4.000 anni fa la superficie esterna di un piccolo promontorio dell'isola di Keros, nelle Cicladi, fu scolpita per ricavarne terrazzamenti da ricoprire con sabbia bianca: da lontano, Daskalio (questo
il nome di quello che oggi è un isolotto roccioso), somigliava a una piramide luminosa sorta dalle acque.
Ora sotto la superficie abbagliante di quei gradoni sono state rinvenute opere ingegneristiche e di artigianato stupefacenti almeno quanto l'architettura esterna. Gli archeologi di tre diversi paesi vi hanno trovato due siti per la lavorazione del metallo e una complessa rete di canali di scolo, realizzati 1.000 anni prima del Palazzo di Cnosso, a Creta.
LUOGO DI CULTO. Oggi, il livello del mare rende Daskalio un'isola a sé, ma nel terzo millennio a.C. era connessa al resto di Keros da una sorta di ponte naturale, e aveva la funzione di "santuario". Passati scavi dell'Università di Cambridge, dell'Eforato delle Antichità delle Cicladi e del Cyprus Institute avevano rinvenuto i resti di statuine di marmo di forma umana stilizzata, che venivano rotte e poi sepolte in questo lembo di terra in un rituale religioso consolidato.
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