sabato 7 aprile 2018

Ancora nebbia sulla materia oscura

La materia oscura è sempre più oscura. Ci sono autorevoli ipotesi sulla sua funzione, sulla sua esistenza, sulla sua composizione a livello atomico e astronomico, eppure resta ancora un "qualcosa" che per semplicità (e per
sottolineare il fatto che tutto sommato non ne sappiamo nulla) chiamiamo, appunto, "materia oscura".

L'ultima ricerca, sulla quale erano stati investiti fondi e speranze, non ha portato ad alcun risultato. Era guidata dal cosmologo e fisico teorico Andrew Robertson (Durham University), che ha lavorato per tre anni con un gruppo internazionale di scienziati usando il potente radiotelescopio ALMA (Atacama Large Millimeter Array) per studiare la galassia Abell 3827, a circa 1,3 miliardi di anni luce da noi. La scelta di questo obiettivo è dipesa dal fatto che uno studio precedente, condotto con il telescopio spaziale Hubble, sembrava mostrare fenomeni di separazione tra materia ordinaria e materia oscura.

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Tutto quello che sappiamo dell'Universo è riassunto in questo grafico a torta: conosciamo poco meno del 5%, ciò che corrisponde alla materia ordinaria (nebulose, galassie, stelle, pianeti, noi stessi...). Di tutto il resto sappiamo dire solo che dovrebbe esserci un 27% circa (in energia) di materia oscura (che corrisponde all'85% di tutta la materia che supponiamo esistere) e di un 68% circa di una ancora più misteriosa energia oscura, di cui non sappiamo dire altro che il nome.

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