domenica 1 aprile 2018

La marijuana mai stata così chic

La cannabis sativa, o marijuana, tra le piante più popolari e controverse del mondo botanico, si riconosce al volo per la foglia palmata, composta a sua volta da 5 a
13 foglioline acuminate dal margine seghettato (anche se viene quasi sempre rappresentata a 7 punte). La si coltiva per il suo fiore, quello delle sole piante femmine: è infatti un’erbacea dioica, con esemplari maschili e femminili distinti. E l’oggetto del desiderio sono le infiorescenze di questi ultimi, perché producono due tipi di cannabinoidi molto diversi e spesso non distinti: il THC, psicoattivo e responsabile dell’euforia, e il CBD, la sostanza “buona” usata anche in medicina, dall’effetto rilassante e senza sballo.
L’erba e i suoi effetti terapeutici o ricreativi non sono certo una novità. Lo è però il business generato dal lifestyle che le gira attorno, sempre più esclusivo e florido. Per esempio nella moda: i pionieri, in questo caso, sono Jeremy Scott, Alexander Wang e Shane Gabier & Christopher Peters, il duo stilistico di Creatures of the Wind, grazie ai pattern o ai ricami a sette punte sui capi delle loro collezioni; mentre il primo grinder (sminuzzatore che consente un fumo più puro) griffato è stato quello di Vetements (by Demna Gvasalia), sold out in un giorno. Era il 2016, la “preistoria” del marijuana-style. Da allora, nel giro di due anni, complice la legalizzazione in molti stati dell’America pre-Trump, il trend esplode. Dalla moda passa al design, dal cibo alla bellezza (di culto Hemp Seed Lip Balm di Marley Natural, più pop la crema per le mani Hemp di The Body Shop) e soprattutto all’informazione.

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