lunedì 16 aprile 2018

La storia di una nave nazista è scritta negli alberi

Durante buona parte della Seconda Guerra Mondiale, la marina Alleata tentò più volte di affondare la Tirpitz, corazzata punta di diamante della flotta tedesca. La nave militare trascorse la quasi
totalità della sua vita operativa nascosta tra i fiordi norvegesi, tenendo occupati i nemici che la cercavano convulsamente. Finché non fu trovata e bombardata, nel novembre 1944.

TRACCE DURATURE. Prima di colare a picco, però, l'equipaggio della Tirpitz impiegò più volte l'acido clorosolfonico (una sostanza corrosiva che, esposta all'aria, produce fitte nubi di un fumo tossico) per creare una densa nebbia che potesse celarla al nemico. Gli effetti di questo veleno sono visibili ancora oggi sui pini che circondano il suo nascondiglio, come rivela una ricerca da poco presentata all'Assemblea generale della European Geosciences Union (EGU), in Austria.

La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricerca della Johannes Gutenberg University di Mainz (Germania) durante alcune analisi delle foreste attorno a Kafjord, uno dei fiordi della costa norvegese in cui la nave si nascondeva. Quando gli scienziati hanno analizzato in laboratorio gli anelli dei tronchi dei pini, hanno scoperto che quelli corrispondenti al 1945 erano molto sottili o mancavano del tutto.

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