martedì 3 aprile 2018

Migliorare la fotosintesi per nutrire il mondo. Sembra facile!

La fotosintesi è quasi sicuramente uno dei processi biologici più diffusi a livello planetario, ma - per quanto "naturali" - alcuni suoi passaggi non sono il massimo dell’efficienza, anzi: se dovessimo giudicare una delle nostre
tecnologie con un rendimento altrettanto basso... la butteremmo via senza pensarci due volte.

Uno degli elementi meno efficienti del processo di fotosintesi è un enzima particolarmente poco efficace nel lavoro che deve fare: un gruppo di biochimici inglesi dell’Imperial college di Londra, guidati da Laura Barter, vuole ora cercare di migliorare l’intero processo cambiando le condizioni attorno di quell’enzima. Intervenendo cioè direttamente nel processo naturale.

FUNZIONA, MA... La RuBisCO (ribulosio bisfosfato carbossilasi) è l'enzima che ha il compito di iniziare la produzione di zuccheri (l'obiettivo della fotosintesi) attaccando una molecola di CO2 a un altro composto. Purtroppo la RuBisCO ha un problema: è nata ed evoluta miliardi di anni fa, quando l’atmosfera era povera o addirittura priva di ossigeno. Alle condizioni odierne, in cui l‘ossigeno atmosferico è al 21%, la sua capacità di legare l’anidride carbonica è "disturbata" dall’ossigeno stesso, che si lega all'enzima.

Il risultato di questa interferenza è che l’efficienza del processo fotosintetico è di circa il 2-3%, molto bassa.

Nessun commento:

Posta un commento