martedì 3 aprile 2018

Riscaldamento globale: anche lo smarthphone ha le sue colpe

Siamo abituati a pensare che le principali fonti di inquinamento sono le industrie pesanti, i combustibili fossili, i trasporti, la produzione di energia elettrica. Raramente pensiamo alle tecnologie informatiche: a guardarle, sembrano pulitissime... Fino a un po' di tempo fa erano addirittura portate sul
palmo della mano - qui in senso figurato, perché sì, uno smartphone oggi si porta solo così quando non è in tasca. Erano l'annuncio di un nuovo modo di vivere e lavorare, perché potenzialmente capaci di ridurre gli spostamenti e molte altre attività inquinanti.

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| SHUTTERSTOCK
VIRTUALE E REALE. Lo studio è un meticoloso inventario del contributo all'inquinamento e al riscaldamento globale delle tecnologie informatiche: dai PC agli smartphone, dai tablet alle mega infrastrutture dei Data Center e delle reti di comunicazione.

I risultati sono sorprendenti: il contributo dell'insieme di queste tecnologie, che possiamo misurare solamente in C02 equivalente (CO2e), stimato nel 2007 all'1% delle emissioni globali, passerà al 3,5% nel 2020 e a un impressionante 14% nel 2040. Se il trend sarà effettivamente questo, cioè se le tecnologie informatiche non tireranno fuori dal cappello una magia per calmierare le loro stesse emissioni, a metà secolo le emissioni globali di questo settore saranno superiori alla metà dell'intero settore dei trasporti.

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