Da circa 70 anni a questa parte l’altezza media delle onde che vanno a infrangersi lungo le coste dell’Oceano Atlantico è in aumento. Il maggiore incremento si è registrato lungo le coste della
Scozia e dell’Irlanda, con aumenti di poco superiori ai 10 millimetri l’anno dal 1948 a oggi, il che vuol dire, complessivamente, circa 70 centimetri.
LE CONSEGUENZE. È aumentata anche l’altezza media delle onde dei fenomeni estremi, con valori che al largo delle coste irlandesi è stato di ben 25 millimetri l’anno, per un incremento complessivo di circa 1,7 metri.
Questi dati sono di notevole interesse e dovranno essere tenuti in seria considerazione da coloro che devono gestire la sicurezza delle comunità che vivono lungo le aree costiere dell’Europa nord-occidentale.
Spiega Bruno Castelle, del Centro nazionale per la ricerca scientifica francese (CNRS), che ha pubblicato la ricerca su Geophysical Research Letters: «L’altezza delle onde durante le tempeste invernali è il fattore più importante dell’erosione di dune e rocce costiere, ed è la causa principale dei mutamenti delle coste sabbiose: questo fenomeno avrà una importante ricaduta su migliaia di comunità che vivono lungo le coste atlantiche. Ci sono diversi altri lavori giunti agli stessi risultati: questi fatti non possono essere considerati di secondaria importanza».
LE CAUSE. Per capire che cosa ha influenzato finora la variabilità dell’altezza delle onde, Castelle ha fatto riferimento soprattutto a due fenomeni: l'Oscillazione del Nord Atlantico (NAO), un fenomeno climatico che determinala variabilità climatica dell’emisfero settentrionale, e la WEPA - una anomalia di pressione sull’Europa occidentale scoperta di recente e che pare avere una importante influenza sulla pressione atmosferica lungo le coste atlantiche dell’Europa.
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