domenica 6 maggio 2018

Entra in fabbrica il controllo emotivo

Lo scandalo Facebook / Cambridge Analytica potrebbe essere surclassato da un nuovo e più eclatante datagate, rivelato dal sito di informazione cinese South China Morning Post.
Secondo quanto riportato online da Stephen Chen, il governo di Pechino avrebbe messo a punto una tecnologia che, tramite l'analisi delle onde cerebrali, permetterebbe il monitoraggio da remoto degli stati d'animo delle persone.

Il sistema consentirebbe cioè alle aziende di intercettare gli stati di stress, depressione o affaticamento dei propri dipendenti e modificare le condizioni di lavoro in modo da ottimizzare i flussi produzione.
IL GRANDE + GRANDE FRATELLO. La tecnologia, studiata e realizzata dal gigante dell'elettronica Hangzhou Zhongheng Electric grazie a ingenti investimenti pubblici, utilizzerebbe speciali sensori annegati nel tessuto di cappelli e cuffiette indossate dai lavoratori: i dati raccolti verrebbero trasmessi in modalità wireless a un sistema di intelligenza artificiale che, in base allo stato mentale delle persone, riorganizzerebbe in tempo reale la lunghezza e la frequenza delle pause.

Secondo quanto riportato dal giornale online, il monitoraggio emotivo sarebbe già in uso da parte di diverse aziende private ed enti governativi tra cui la polizia, l'esercito, il personale delle ferrovie.

MENO EMOZIONI, PIÙ RICAVI. Zhao Binjian, manager di un'impresa specializzata nella logistica, spiega a Stephen Chen come la sua azienda, grazie a questa tecnologia, sia riuscita a ridurre gli errori commessi dai dipendenti, aumentando l'efficienza complessiva.

La validità e i risulitati del sistema di monitoraggio emotivo sono confermati da Jin Jia, professore di scienze cognitive all'università di Ningbo (Zhejiang, Cina), secondo il quale "un lavoratore in balia delle proprie emozioni mette a rischio la produttività dell'azienda" e, in alcuni casi, anche la sicurezza propria e degli altri.

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