venerdì 4 maggio 2018

Il multiverso di Hawking: meno complesso del previsto

molteplici universi alternativi che compongono la realtà potrebbero non essere poi troppo diversi l'uno dall'altro, né tanto meno infiniti: l'insieme di universi
possibili potrebbe, in altre parole, essere circoscritto.

È una delle ipotesi proposte nell'ultimo, atteso e assai anticipato lavoro di Stephen Hawking, un articolo scientifico intitolato A Smooth Exit from Eternal Inflation? (una facile via d'uscita dall'eterna inflazione?), frutto di una lunga collaborazione con il fisico belga Thomas Hertog e pubblicato ieri in forma definitiva sul Journal of High Energy Physics.

Una delle teorie più accreditate sulla nascita dell'Universo è che al Big Bang siano seguite ondate successive di inflazione cosmica, ossia processi a cascata di espansione vertiginosa, in parte ancora in corso, che avrebbero dato origine a un "universo a bolle": una struttura a frattale in cui ogni bolla rappresenterebbe un'unità cosmica a sé.
SEMPLIFICAZIONE. «La teoria convenzionale dell'inflazione eterna prevede che, globalmente, il nostro Universo sia come un frattale infinito, con un mosaico di differenti universi-tasca separati da un oceano inflazionario», aveva affermato Hawking lo scorso autunno, aggiungendo di non essere però un grande "fan" di questa ipotesi.

Nel suo ultimo lavoro, pone dei limiti a questa infinità: gli universi alternativi potrebbero non essere governati da leggi fisiche radicalmente diverse e, al contrario, non essere molto differenti l'uno dall'altro. Questa teoria aiuterebbe a spiegare perché, data la varietà di condizioni ostili possibili, quello in cui viviamo sia un universo così incredibilmente adatto alla vita.

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