venerdì 11 maggio 2018

Perché da sempre l'umanità ha bisogno di storie?

L'Epopea di Gilgameš - uno dei più antichi poemi della Storia - fu inciso su delle tavolette di argilla più di 4.000 anni fa. L'opera ha resistito al trascorrere dei
secoli e ancora oggi è letta e studiata. Alcuni studiosi esperti di letteratura ed evoluzionismo hanno provato a capire cosa rende universale un testo letterario. Ma soprattutto perché gli uomini, da millenni, amano raccontare storie.

I dipinti nella grotta di Niaux, in Francia, databili a 17.000 anni fa, mostrano già i tratti dell'ibrido antenato del bisonte europeo. Secondo gli studiosi dentro le grotte si celebravano riti e venivano raccontate storie.| D. VIET/CRT MIDI PYRENEES
UN'ARTE ANTICA. Non sappiamo se prima dell’invenzione della scrittura si inventassero racconti. Le incisioni rupestri fanno pensare però che già 30.000 anni fa fosse pratica diffusa accompagnare con narrazionile scene dipinte all'interno delle caverne.

Secondo gli evoluzionisti la narrazione sarebbe infatti una forma di gioco cognitivo con cui reinventiamo il mondo, immaginando strategie utili per risolvere diverse situazioni.

A sostegno di questa teoria, le scansioni cerebrali confermano che leggere o ascoltare storie attiva aree della corteccia cerebrale che hanno a che fare con la sfera sociale ed emotiva. Il risultato è che chi legge, essendo abituato a immedesimarsi in storie di finzione, sviluppa anche un'empatia maggiore rispetto agli altri.

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