Nel 2000 in Italia gli adepti della dieta verde erano un milione e mezzo, oggi sono circa 4 milioni e nel 2050, secondo l'istituto di ricerca Eurispes, saranno 30 milioni: un aumento vertiginoso nell’arco di pochissimo tempo.
RACCOGLITORI. Durante la preistoria, quando l’uomo si cibava di quello che la natura offriva, la dieta era a base di frutta, erbe e radici. Poi qualcuno cominciò a cibarsi di carogne o di animali uccisi nelle prime battute di caccia.
I ritrovamenti fortunati, però, non erano all’ordine del giorno, e la caccia era pur sempre un rischio. Così il consumo di carne tra i cacciatori-raccoglitori rimase a lungo marginale: alleati decisivi furono prima l’uso di strumenti per squartare le carogne e poi il fuoco, che contribuì alla digeribilità della carne.
Con l’inizio dell’allevamento, circa diecimila anni fa, arrivò infine la svolta. Fin dallo sviluppo delle prime civiltà l’uomo fu onnivoro, cosa che facilitò la sopravvivenza, ma solamente dopo avere imparato a coltivare la terra e ad allevare animali vennero le prime città organizzate, una società più complessa e il pensiero religioso.
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