Parcheggiavano in sosta vietata, ma le multe non le dovranno pagare. Perché? Semplice: erano “in buona fede”Il caso fa discutere, oltre che per la motivazione, anche perché non riguarda semplici cittadini matre rappresentanti del Movimento 5 Stelle a
Parma: il presidente del Consiglio comunale Marco Vagnozzi, il vicesindaco Nicoletta Paci e l’assessore al bilancio Marco Ferretti.
A far venire a galla il fatto è stata un’associazione per la difesa dei consumatori, il Movimento Nuovi Consumatori, presieduta da Filippo Greci, che ha reso pubblici i documenti di un ricorso unico scritto direttamente dal comandante della polizia municipale locale con la motivazione della“buona fede non colposa” e ratificato dalla Prefettura.
I tre rappresentanti comunali M5S, che avevano parcheggiato le proprie auto in sosta vietata vicino al Municipio, dal momento che non avevano alcun tipo di permesso, sono stati sanzionati da un vigile urbano.
Nonostante questo, il comandante della Polizia Municipale Gaetano Noè ha chiesto l’annullamento delle multe di circa 80 euro che risalgono al giugno 2014, “poiché le motivazioni addotte dai soggetti sanzionati e i comportamenti dei medesimi possono essere ricondotti all’elemento psicologico della buona fede non colposa”.
Secondo quanto spiegato da Vagnozzi, la buona fede consiste nel fatto che l’autorizzazione a parcheggiare nel cortile vicino al Municipio è stato dato loro dallo stesso Comune. Il presidente del Consiglio comunale, interpellato da Repubblica, assicura infatti di aver ricevuto sia il telecomando che il permesso. “La malafede qual è? Abbiamo sempre parcheggiato lì – si giustifica Vagnozzi – e continuiamo a farlo, anche oggi ho parcheggiato lì, e non ho mai avuto multe, tranne quella volta”.
Diversa la versione del presidente del Movimento Nuovi Consumatori, secondo il quale in quella zona possono parcheggiare solo il sindaco e gli ospiti del Comune. Ora, ha aggiunto Greci, ogni cittadino multato potrà presentare ricorso, appellandosi alla buona fede per non pagare.
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