Una pedalata per arrivare al lavoro allena il fisico e fa bene all'ambiente, ma i ciclisti sono costretti a respirare da vicino le peggiori esalazioni cittadine. Fino a che punto, quindi, conviene
scegliere le due ruote? Le emissioni inquinanti vanificano i benefici dell'attività fisica?
L'OPZIONE MIGLIORE. La risposta è no: fino a una soglia piuttosto alta - più alta di quella raggiunta dalla maggior parte di noi - optare per le due ruote rimane comunque la scelta più salutare. Lo dicono i risultati di una ricerca dell'Università di Cambridge che ha confrontato i dati sull'inquinamento nelle principali città con quelli sull'effetto sulla salute dei ciclisti.
IL LIMITE DA NON SUPERARE. L'inquinamento uccide fino a 5 milioni di persone all'anno, ma fino ad ora non erano ancora stati svolti studi sul rapporto costi-benefici del muoversi in bici. I ricercatori di Cambridge hanno inserito i dati sull'inquinamento dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in avanzati modelli computerizzati, calcolando ilpunto di non ritorno oltre il quale pedalare fa più male che altro.
NIENTE PIÙ SCUSE. Hanno così scoperto che, anche nelle città più inquinate del mondo (in India) ci si può muovere in bici per almeno mezz'ora al giorno, prima i danni delle emissioni respirate sorpassino i vantaggi dell'attività fisica. Ma il limite è persino 16 maggiore nelle principali città europee, come si vede nella tabella qui sotto.
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