posizioni radicali. L’uomo è entrato nella discoteca e ha aperto il fuoco sulle persone che stavano ballando, era armato di fucile, pistola e cintura esplosiva, inoltre un secondo ordigno è stato rinvenuto nella sua auto.
Il padre dell’assalitore alla Nbc nega il movente religioso: “”Il movente religioso non c’entra nulla, ha visto due gay che si baciavano a Miami un paio di mesi fa ed era molto arrabbiato. Siamo scioccati come il resto dell’America”.
Un attacco alla comunità LGBT, da sempre nel mirino degli estremisti, ma che fino ad oggi non aveva subito attacchi di simili proporzioni. L’irruzione al Pulse club, locale gay di Orlando è iniziata intorno alle alle 2 ora locale, circa le 8 in Italia e si è conclusa con il blitz delle forze dell’ordine che hanno neutralizzato l’assalitore.
L’FBI sta indagando sulla pista del terrorismo di matrice islamica, ma nessuna pista è esclusa. Le scene dell’assalto hanno riportato alla memoria le tragiche immagini dell’assalto al Bataclan, che il 13 novembre 2015 ha provocato la morte di 93 persone.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha espresso la sua vicinanza alle famiglie delle vittime, ha offerto tutto il supporto possibile del governo e chiesto di essere costantemente informato. Quella di Orlando è a peggiore strage commessa con armi da fuoco della storia americana. Nell’anno in corso si contano già 156 morti a seguito di sparatorie, un bilancio che per gli Stati Uniti ormai è usuale.
Solidarietà per quello che è successo a Orlando l’ha espressa su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Solidarietà e commozione del governo italiano per l’atroce strage di Orlando in Florida. Il nostro cuore è con i nostri fratelli americani”
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