venerdì 10 giugno 2016

Un nuovo studio sugli Hobbit

Nel 2003 sull'isola indonesiana di Flores vennero alla luce resti fossili riconducibili a un essere del genere Homo attorno al quale si è sviluppato un ampio dibattito. Chiamato Homo floresiensis e soprannominato Hobbit per via delle proporzioni e delle dimensioni (alto
poco più di un metro e con una capacità cranica molto contenuta), inizialmente si riteneva che fosse un ramo Sapiens affetto da nanismo, vissuto fino a 18.000 anni fa.

Più recentemente la datazione è stata spostata a 50-60.000 anni fa e la maggior parte dei paleontologi ritiene adesso che si tratti di una specie a sé. Restano però in sospeso alcune questioni importanti: da dove è arrivato l'Hobbit? Si è evoluto sull'isola di Flores? E, naturalmente, chi sono i suoi predecessori?
 Due ricerche da poco rese pubbliche (Nature) potrebbero offrire nuove chiavi di lettura: sono stati infatti ritrovati, proprio sull'isola di Flores, alcuni resti datati a 700.000 anni fa che potrebbero appartenere a un antenato dell'Hobbit.


Il nuovo reperto fossile venuto alla luce sull'isola di Flores: la mandibola di un adulto.| NATURE.COM
RISPOSTE E DOMANDE. I reperti, rinvenuti a un centinaio di chilometri dal luogo dov'è stato scoperto l'Hobbit, sono scarsi: una mandibola e pochi denti, presumibilmenti appartenuti a un adulto e a dei bambini. Lo studio dei resti, anche con tecniche forensi, porta a ipotizzare che l'essere appena scoperto fosse ancora più piccolo dell'Hobbit: una fase dell'evoluzione dell'Homo floresiensis o una specie diversa, ossia un antenato da cui poi si è evoluto ilFloresiensis? Perché era così piccolo?

Può darsi che si tratti di nanismo insulare, un processo di riduzione delle dimensioni di grossi animali (quasi sempre mammiferi), che in questo modo si adattano ad ambienti con risorse limitate (isole, foreste inaccessibili, valli isolate eccetera). Un'ipotesi suffragata da altri indizi, come il ritrovamento di un elefante nano vissuto anch'esso sull'isola di Flores.

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