40 anni non ho realizzato quasi niente di quello che sognavo da ragazzo, pur mettendocela davvero tutta. Cosa ho sbagliato? Mi sento frustrato e deluso, ma come suggerite voi di Riza, cerco di accogliere questi sentimenti e osservare ciò
che capita... Ma poi? Cosa dovrei fare adesso? Ho paura di rimanere bloccato in questa condizione. Insomma, devo pur far qualcosa per stare bene!».
Capita a tutti di fermarsi ogni tanto a riflettere e a fare bilanci. Così, si preparano le giuste correzioni agli sbagli che si crede di aver fatto e ci si riempie di buoni propositi... Inutile:fare bilanci interrompe il fluire della consapevolezza dentro ognuno di noi. Che cos’è questa consapevolezza? La possibilità di dire dentro di me: "Io sono". Non «"o sono questo o quello", non "che cosa voglio essere o diventare". Semplicemente: io sono. Allo stesso modo occorre stare attenti ai sogni della mente! Che sogni avevamo? Quello di fare il calciatore, l’attrice, il regista, il medico? Sono sogni nostri, o sogni che il mondo ci ha inculcato? Se fosse così, passeremmo la vita come banderuole, sempre insoddisfatti. Che occasione sprecata! Se smetti di dirti che cosa devi diventare, allora il tuo Sé si mette in moto e inizia a farti diventare ciò che già sei, ma non sai di essere. Niente bilanci, nientsogni da raggiungere: la consapevolezza basta da sola a condurci.
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