"Come un bambino piccolo stringe la mano della madre, così noi vogliamo qualcosa cui aggrapparci, qualcuno che ci ami. Senza un senso di sicurezza, senza una difesa mentale ci sentiamo persi. Siamo abituati ad
appoggiarci agli altri, a rivolgerci agli altri affinché ci guidino e ci sostengano, e senza tale sostegno ci sentiamo confusi, spaventati, non sappiamo che cosa pensare, come agire. Nel momento in cui siamo lasciati a noi stessi, ci sentiamo soli, insicuri, incerti. Da questo nasce la paura, non è così". Il grande saggio indiano Jiddu Krishnamurti mette in luce, con queste parole, uno d ei tratti più diffusi dell’insicurezza: il timore di non essere all’altezza delle situazioni. Un timore che spesso si cela sotto la maschera di una smania di decidere a tutti i costi nella convinzione che la decisione sia un piano inclinato lungo il quale si debba scivolare fatalmente. Siamo inconsapevoli prigionieri del desiderio di ostentare l’immagine impeccabile di persona sicura di sé: coerente e capace di scegliere in ogni occasione. Ma anche dell’orgogliosa convinzione di poter manovrare la mongolfiera del caso appesantendola con le zavorre delle nostre certezze. Così facendo perdiamo di vista il fatto che la vita è per natura insicurezza...
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