martedì 27 dicembre 2016

Supervulcani: i Campi Flegrei

Uno studio realizzato dall'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) evidenzia l'esistenza di un limite di pressione del magma durante l'ascesa verso la crosta, raggiunto il quale un vulcano, ritenuto dormiente, può risvegliarsi ed evolvere verso una condizione di criticità o di pericolo.
Lo studio, pubblicato su Nature, aveva come obiettivo quello di analizzare i processi che avvengono all'interno di vulcani quiescenti, per capire che cosa può riportarli in una condizione di possibile attività eruttiva. Lo studio si è concentrato sulla caldera dei Campi Flegrei.


La ricostruzione geologica dell'area e le principale eruzioni. | INGV
Spiega Giovanni Chiodini, dirigente di ricerca dell'INGV e tra i responsabili della ricerca: «Una delle cause che possono portare al risveglio di un vulcano quiescente è la risalita di magma dal profondo della crosta verso la superficie. Risalendo, il materiale perde pressione e questo porta al rilascio dei gas incorporati al suo interno. Abbiamo scoperto che esiste un valore preciso di pressione attorno al quale ogni tipo di magma incrementa notevolmente la quantità di gas e liquidi rilasciati».

Le conseguenze sono importanti. I liquidi, in particolare l'acqua rilasciata allo stato di vapore ad alta temperatura, vengono iniettati nelle rocce al di sopra della camera magmatica. Questo fa sì che le rocce tra il magma e la superficie si indeboliscano perdendo resistenza meccanica.

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