Chi è stressato corre un rischio maggiore di eventi cardiovascolari, è noto: meno chiaro è il meccanismo di relazione tra le due condizioni. Negli animali lo stress stimola il midollo osseo a produrre globuli bianchi, una
risposta immunitaria che provoca l'infiammazione delle arterie. E nell'uomo?
Un nuovo studio, ora pubblicato sull'autorevole rivista medica The Lancet, individua, per la prima volta, il percorso cerebrale che collega ansia e disturbi cardiocircolatori: coinvolge l'amigdala, una regione cerebrale antica che gestisce le emozioni, la paura in particolare. Sarebbe proprio la sua attivazione a stimolare un'anomala risposta immunitaria e aumentare, di conseguenza, l'incidenza di problemi cardiovascolari.
I TEST. Gli studi sono in effetti due. Il primo è stato condotto dai medici del Massachusetts General Hospital (MGH) su 300 pazienti coinvolti in programmi di screening oncologici, tutti guariti e nessuno dei quali con problemi cardiovascolari al momento delle analisi.
Queste persone sono state sottoposte a esami diagnostici - tomografia a emissioni di positroni (PET) e radiografie - con mezzi di contrasto, per individuare infiammazioni a livello del cervello e delle arterie. Nel periodo successivo ai test, 22 pazienti hanno avuto eventi cardiovascolari, come ictus, infarti o ischemie.
LA SPIA. L'attivazione dell'amigdala è risultata predire in modo affidabile sia l'intensità, sia la prossimità degli eventi: coloro che al momento degli esami erano più stressati hanno avuto una maggiore incidenza di disturbi e sono stati anche colpiti prima.
Il secondo studio, della Icahn School of Medicine at Mount Sinai (ISSMS) di New York, ha evidenziato lo stesso forte legame tra stress a livello dell'amigdala, infiammazione ed eventi cardiovascolari in 13 persone con disturbo post traumatico da stress, e il tutto tenuto già conto dei fattori di rischio di ciascuno.
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