Disturbi alle gambe: cosa dicono di te?

Al contrario di quanto si creda, le gambe non sono solo un insieme di muscoli, ossa e legamenti connessi tra loro al semplice scopo di consentire il movimento del corpo nelle diverse direzioni,

ma propaggini caratterizzate da strati di significati che agiscono in profondità nella nostra persona. A livello inconscio, il "regno" della mente profonda, stare in piedi equivale ad avere un saldo equilibrio psichico e all’essere autonomi. Allo stesso modo, camminare equivale a “procedere nella vita”. Il cammino corrisponde alla tessitura di una trama che si dispiega nel tempo, strettamente connesso alle nostre attitudini e al modo di gestire desideri e paure con cui, di volta in volta, ci troviamo a fare i conti. Per afferrare gli aspetti psicosomatici delle malattie che le colpiscono (artrosi, infiammazioni, strappi e via dicendo) occorre notare come un semplice infortunio che ne inibisca il movimento per un breve periodo sia in grado di modificare il nostro modo di sentire e di stare nel mondo. 

Mettere radici, correre o volare: stai seguendo la tua strada?

 A questi simboli così radicati nei tessuti degli arti inferiori si associa quello della libertà di movimento, che trova in ogni mossa fisica un’equivalente sincronico a livello interiore.  È una corrispondenza di significati che, attraverso il sistema nervoso periferico, arriva al cervello, dove postura e movimento acquisiscono un significato psichico ed esistenziale: fermarsi, indietreggiare, accelerare il passo o cambiare direzione. Del resto i sogni in cui immaginiamo di camminare, correre e volare rivelano quanto tali arti siano estensioni simboliche di noi. Alla luce di ciò, i sintomi e le patologie che li affliggono non sono fatti esclusivamente accidentali ma anche espressioni di conflitti interiori, contraddizioni irrisolte, dubbi e timori: Andare o non andare? Avanzare o indietreggiare? Devo piegarmi di fronte a questa situazione oppure è meglio affrontarla di petto? Sono queste le domande che i sintomi alle gambe, uscendo dall’inconscio, propongono allo sguardo cosciente