Nella lotta contro Zika ed Ebola, solo per citare i casi più recenti, le prime armi sono arrivate quando ormai l'epidemia era costata cara. In futuro sarà essenziale non farci più cogliere impreparati: con questo scopo è stata lanciata ieri, al Forum economico mondiale
di Davos (Svizzera), la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), una coalizione per mettere a punto vaccini prima che le prossime epidemie possano diffondersi a macchia d'olio.
DIFESA. Il progetto ha già raccolto 460 milioni di dollari (431 milioni di euro) di finanziamenti da Norvegia, Germania, Giappone, dal Wellcome Trust e dalla Bill & Melinda Gates Foundation. Li userà per preparare, nei prossimi 5 anni, un arsenale di vaccini contro le tre più pericolose infezioni individuate dall'OMS nel 2016: la sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus (MERS), la febbre emorragica di Lassa, che continua a imperversare in Africa occidentale, e il virus Nipah, che provoca gravi infiammazioni cerebrali e che interessa l'Asia.
GIÀ PRONTI. L'obiettivo è portare due vaccini per ogni infezione fino alle prime fasi di sperimentazione sull'uomo, in modo che i test siano già in avanzato stato qualora le epidemie dovessero assumere proporzioni preoccupanti. La CEPI finanzierà anche piattaforme tecnologiche - come l'utilizzo di vettori virali resi innocui - che si possano utilizzare per un'ampia varietà di vaccini. Entro la fine del 2017, il progetto punta a raggiungere un totale di un miliardo di dollari di finanziamenti.
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