domenica 8 gennaio 2017

I FILM ETERNI - IL MONELLO

Locandina Il monello
Una giovane donna sedotta e abbandonata si ritrova con un neonato che non sa come poter allevare. Lo lascia allora in un'auto lussuosa sperando che il proprietario gli faccia avere una vita migliore di quella che lei potrebbe offrirgli. Due ladri però rubano l'auto abbandonando il bambino in un quartiere degradato. Il vagabondo lo trova e cerca, senza successo, di liberarsene. Finirà con l'occuparsi di lui facendone il suo 'assistente' e lottando per riaverlo quando i servizi sociali cercheranno di sottrarglielo.
Chaplin apre il film con una didascalia in cui mostra la consapevolezza dei mezzi che metterà in campo: "Un film che farà ridere e forse anche piangere". È quanto accadde all'epoca e può ancora ripetersi oggi. C'è chi ha accusato questa sua opera di retorica a causa dei primi minuti in cui si presenta la condizione della madre nubile e la si paragona a una via crucis. Valutare in questi termini la premessa all'apparizione di Chaplin stesso (che avviene più avanti) significa applicare considerazioni dell'oggi a una realtà che la morale borghese dell'epoca vedeva precisamente in quei termini: come una colpa della donna 'perduta'. 
L'entrata in scena del Tramp con la descrizione della sua pretesa differenza rispetto alla miseria che lo circonda (e che di certo non lo risparmia) è utile ad evidenziare un tratto caratteristico del personaggio che Chaplin non ha alcuna intenzione di occultare. Il Vagabondo non è fondamentalmente 'buono'. I tentativi che mette in atto per disfarsi del neonato, trovato del tutto casualmente, non lo inseriscono nella categoria dei benefattori. Lo diverrà in seguito affezionandosi al bambino (uno straordinario Jackie Coogan sulla cui presenza sul set fiorì una brillante aneddotica) che diverrà suo complice nell'infrangere vetri che lui poi proporrà di sostituire. La scena in cui gli viene portato via è ad alto tasso di drammaticità ed evidenzia le doti interpretative di entrambi i protagonisti. 
Chaplin non si limita però a far ridere e piangere il suo pubblico ma continua a proporre una sua indagine severa della società. Non è solo la condizione abitativa dei due contrapposta a quella del mondo dei ricchi a segnalarcelo ma anche, in modo ancor più severo, la sequenza del dormitorio pubblico che è purtroppo più che mai attuale.

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