giovedì 23 febbraio 2017

Gli Europei, figli di cavalieri delle steppe

Nel genoma dei moderni europei ci sono tracce importanti della massiccia migrazione di una popolazione che raggiunse il continente dalle steppe orientali a partire da 5.000 anni fa. Erano gli Yamnaya: uomini armati e a
cavallo, guerrieri esperti nell'arte della metallurgia che arrivarono in ondate successive, senza famiglie al seguito, e si incrociarono con le donne europee, lasciando un'eredità genetica duratura nei loro discendenti.

FLUSSI SUCCESSIVI. Il nostro DNA conserva tracce di tre grandi ondate migratorie. La prima è quella dei cacciatori-raccoglitori che popolarono il continente circa 37.000 anni fa, poi fu la volta degli agricoltori giunti dall'Anatolia 9.000 anni fa. In entrambi i casi, questi popoli non si mischiarono particolarmente con il sostrato precedente, perché migrarono con le proprie famiglie.

LA MARCIA DEGLI UOMINI. Infine, 5.000-4.800 anni fa, fu la volta degli Yamnaya (o Cultura di Jamna), provenienti dalle attuali Russia e Ucraina. Portavano con loro conoscenze preziose: la lavorazione dei metalli, la capacità di domare i cavalli e la lingua proto-indoeuropea (all'origine di tutti gli idiomi europei attuali). Si mischiarono fin da subito con gli antichi europei.

Secondo uno studio dell'università di Uppsala (Svezia), pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, si trattò della migrazione di uomini in guerra, giunti con i loro carri e destrieri, senza alcuna o quasi componente femminile.

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