Due morti, manifestazioni, scontri in piazza e disordini: la Corea del Sud reagisce alla decisione della Corte costituzionale che ha deciso di destituire la presidente Park Geun-hye.
Dopo mesi di dibattiti su tutti i media, perché si è arrivati a prendere questa decisione?
Figlia del dittatore Park Chung-hee, la presidente destituita è sostanzialmente cresciuta nella Casa blu, la sede della presidenza sudcoreana tanto da arrivare a dire: “Sono sposata con la Repubblica della Corea. Non ho figli. I sudcoreani sono la mia famiglia”. A portarla nella polvere è stata la sua amicizia di lunga data con Choi Soon-sil, una donna di potere legata a un influente culto sciamanico la quale aveva – secondo le accuse – creato una rete di potere approfittando appunto dei suoi rapporti con Park.
Lo scandalo è scoppiato ad inizio estate: il 26 giugno un’emittente locale, la Chosun, rivelò che l’ufficio della presidenza aveva spinto alcune grandi aziende a donare quasi 80 milioni di dollari alla Mir Foundation, un ong nata da poco per promuovere la cultura coreana nel mondo. Due mesi più tardi il quotidiano Hankyoreh rivelò che la fondazione era stata creata dall’amica di sempre della presidente, Choi Soon-sil. Da quel momento comincia ad emergere la stretta, a tratti inspiegabile relazione tra la Park e la sua confidente, Choi Soon-sil, figlia di quello che era stato un tempo il suo mentore, Choi Tae-min, tanto nella vita pubblica che privata.
Nelle sue prime scuse, tra le lacrime, la presidente ha ammesso di aver cercato i consigli della Choi, che non ha alcun incarico pubblico nè esperienza politica. Via via che passavano le settimane è emerso che l’influenza della Choi era straripante: dal guardaroba della Park, ai suoi discorsi (le bozze sono state trovate nel portatile della Choi) fino ad arrivare alle scelte nelle politiche di governo e le nomine. Al centro delle scandalo ci sono due fondazioni, Mir Foundation e K-Sports, create e controllate dalla Choi. Park è sospettata di collusione con la Choi nell’estorcere donazioni alle grandi aziende sudcoreane, tra cui Samsung ed LG.
La sentenza della Corte costituzionale è stata unanime: Park deve lasciare immediatamente la Casa blu, da dove governava da presidente dal 2012. Come è stata il primo presidente donna della Corea del Sud, è ora anche il primo presidente destituito.
Poteva andarle peggio: il padre fu assassinato nel 1979 dal capo della sua sicurezza. Park, secondo quanto ha detto il presidente della Corte costituzionale Lee jung-mi, “ha arrecato un grave danno allo spirito della democrazia e allo stato di diritto”, per questo motivo, “è stata congedata”. Ora entro 60 giorni si dovranno tenere delle elezioni presidenziali anticipate.
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