Una nuova ricerca sulle placche aterosclerotiche mette in luce il ruolo, finora rimasto un po' nell'ombra, di un insidioso nemico del cuore. In genere infatti, spiegano dall'Acc2017 in corso a Washington i ricercatori dell'Intermountain Medical Center
Heart Institute di Salt Lake City, si riteneva che le placche 'molli' presenti nelle arterie fossero più a rischio di rottura e, quindi, principali 'colpevoli' nel provocare un attacco cardiaco. Ma questa idea potrebbe essere sbagliata. "Sulla base delle nostre ricerche è invece la placca più calcificata", e dunque più 'dura', "ad essere associata ad eventi avversi cardiovascolari", spiega Brent Muhlstein, autore dello studio che ha tracciato l'identikit della placca più pericolosa.
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