sabato 8 aprile 2017

MUSICA - Ecco i The Notwist con il loro indie pop autunnale ed elettronico

The Notwist sbarcano in Italia. Dopo la prima tappa milanese, che si è svolta ieri agli Ex Magazzini Generali di Milano, la band tedesca sarà di scena stasera al Monk di Roma, per approdare il 7 aprile al teatro Rossini di Pesaro, l’8 al Locomotiv di Bologna e chiudere il 9 a Torino, all’Hiroshima Mon Amour.
 
È una carriera quasi trentennale quella della band tedesca, formata dai fratelli Markus e Michael Acher insieme a Mecki Messerschmidt nel 1989 a Weilheim (vicino a Monaco). Bisognerà attendere la fine degli anni ’90 però, per ascoltare il suono che è diventato il vero e proprio marchio di fabbrica dei Notwist: quel misto di indie malinconico ed elettronica, che a inizio millenio ha cominciato a dilagare nel mondo della “canzone indie”.
I primi lavori dei Notwist guardano ancora a un certo rock abrasivo e grungettone di moda all’inizio dei nineties; anche se già l’approccio melodico e soprattutto la vocalità di Markus Acher è particolarmente riconoscibile: un tratto distintivo, quello del cantato, che rappresenta il vero e proprio trait d’union della musica dei tedeschi. “Credo che, per certi versi, abbiamo sempre scritto canzoni allo stesso modo, a fare la differenza sono gli arrangiamenti. Il modo di cantare o, per meglio dire, l’espressività, è rimasta la stessa” ha dichiarato una volta il frontman della band; e in effetti il grande cambiamento datato 1998, con l’album Shrink, investe più che altro sonorità e struttura dei brani, lasciando intaccato l’approccio alla scrittura pop.
Il miscuglio di basi elettroniche, atmosfere folk elettroacustiche, e melodia dimessa che verrà in quegli anni codificato come “indietronica” viene messo a fuoco in maniera personale dalla band con il successivo Neon Golden, probabilmente il lavoro più acclamato dei Notwist.
Diventati un punto di riferimento per una certa scena mitteleuropea – anche grazie agli svariati progetti paralleli dei membri della band: dai Lali Puna ai Ms. John Soda – il cammino dei Notwist procede in maniera frastagliata durate l’ultimo decennio, alternando album in studio (Yhe Devil You + Me, Close to the Glass), a raccolte di musica composte per teatro, radio e film (Messier Objects) e dischi live, come l’ultimo doppio CD, dell’anno scorso, Superheroes, Ghostvillains & Stuff; lavoro che esce per la loro etichetta Alien Tansistor in Europa e per la Sub Pop negli Usa e che è stato registrato durante il secondo dei tre concerti sold out che la band dei ha tenuto nel dicembre 2015 a Lipsia.
C’è chi vede i Notwist come, idealmente, i contemporanei depositari della sacra fiamma del kraut rock, risciacquato e smussato nel calderone del pop alternativo; chi invece si limita a giudicarne il grande spessore “live”. Di sicuro questi concerti italiani saranno l’occasione per testare lo stato di forma di una band che ha alle spalle molti anni di dedizione e lavoro scevro da qualsiasi tipo di compromesso.

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