Se doveste citare un senso che nell'uomo non è poi così efficiente, quale scegliereste? Probabilmente l'olfatto.
Ci è stato insegnato che la nostra capacità visiva si è sviluppata a scapito di altre doti percettive, come tatto e
odorato. In realtà il "naso" umano e il suo complesso insieme di recettori non sono affatto inferiori a quelli della maggior parte dei mammiferi: lo afferma una revisione degli studi scientifici sul tema pubblicata su Science, che spiega anche l'origine di questo diffuso equivoco.
VISTO DA VICINO. L'uomo ha un perfetto senso dell'olfatto ed è in grado di captare circa un trilione (o milione di milioni) di fragranze. Il falso mito di questa nostra carenza nasce probabilmente dagli studi di Paul Broca, neurologo e chirurgo francese dell''800 famoso per gli studi su aree cerebrali e linguaggio. Sezionando cervelli umani, Broca si rese conto che il nostro bulbo olfattivo - la struttura incaricata della prima fase di elaborazione degli odori - è relativamente piccolo.
STRADA SEGNATA. Lo scienziato stabilì, così, che per l'uomo il senso dell'olfatto fosse meno importante che per altri animali. Non aveva poi tutti i torti: non ci muoviamo seguendo le tracce odorifere lasciate dai nostri simili, come i cani. Ma come spesso accade, le sue osservazioni furono estremizzate e divennero la base di un bias di conferma: da allora in poi, si diede più importanza agli studi che andavano nella stessa direzione di quanto affermato da Broca, che a quelli che trovavano elementi contrari.
Quando per esempio negli anni 2000 uscì uno studio che stabiliva che 390 tra i 1000 recettori olfattivi umani non codificavano proteine, subito si corse alle conclusioni che doveva essere così per la nostra scarsa capacità olfattiva. Non si pensò che potessero invece servire a discernere gli odori.
FORZA... FIUTA! Finché, nel 2006, uno studio su Nature non contribuì finalmente a sgretolare parte del mito. Nella ricerca, 32 volontari furono fatti accovacciare carponi sull'erba, con il naso attaccato al suolo, per seguire una scia odorosa a base di cioccolato. Due terzi dei soggetti riuscirono a ricostruirla senza problemi. In effetti non ci sono elementi per stabilire che un bulbo olfattivo più grande sia indice di un migliore senso dell'olfatto. Inoltre, in una regione relativamente piccola abbiamo circa lo stesso numero di neuroni della maggior parte dei mammiferi.
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