I fichi intrecciano la loro storia con quella dell’uomo fin da tempi remoti. Tra le primissime piante coltivate sin dal Neolitico, sono molto diffusi in Italia e nel Mediterraneo, dove crescono nelle zone più calde e secche e sono amati per la loro dolcezza, tanto che un tempo
venivano chiamati “pane dei poveri”. L’Italia è una grande produttrice di fichi e i frutti migliori vengono soprattutto da Puglia, Calabria, Campania e Sicilia, Abruzzo e Toscana. I fichi maturano da metà giugno a settembre inoltrato, secondo la varietà e la fascia climatica, e vanno raccolti con un’apposita scala a libro, che non appoggi direttamente sull’albero, i cui rami sono molto fragili.
I fichi sono comunque frutti climaterici, cioè continuano a maturare anche dopo la raccolta; per questo deperiscono in fretta e vanno consumati subito oppure essiccati, con una tecnica semplice e antica, che in genere inizia sull’albero e termina al sole o in apposite stufe e dà buoni risultati in particolare con i fichi a buccia fine e polpa carnosa.
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