Per proteggerci in modo adeguato dall’attacco di agenti esterni (come virus o batteri) il nostro sistema immunitario deve essere molto veloce nell’agire. Molto si è scoperto negli ultimi anni sul funzionamento del sistema immunitario, ma un recente studio italo-
australiano, pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, ha fornito nuove e importanti informazioni per la comprensione di come lavori questo straordinaria linea difensiva. La ricerca è stata portata avanti da un gruppo di ricercatori del San Raffaele di Milano, in collaborazione con l’Australian National University di Canberra.I neurotrasmettitori ci difendono!
Da tempo si sapeva che all’interno del sistema linfatico (parte importante del sistema immunitario) oltre ai meccanismi di segnalazione tra cellule già noti, ne esistevano altri da scoprire; l’attenzione è stata, quindi, rivolta in modo specifico, ai marcatori presenti sui linfociti T, scoprendo la presenza in essi di granuli simili a quelli presenti nelle cellule nervose.
Questi granuli all’interno dei neuroni contengono dei neurotrasmettitori per favorire la comunicazione tra cellule. Il passo successivo è stato scoprire quale fosse il neurotrasmettitore presente nei granuli, grazie a una tecnica molto sofisticata chiamata spettrometria di massa: il risultato è stato sorprendente, i granuli in
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