Due navi slanciate si avvicinano da poppa alla Francis. Emergono dai flutti con una virata ardita. Gli uomini a bordo della Francis, una piccola nave da carico
che nel 1716 è sulla via del ritorno da Genova verso l’Inghilterra, sono impietriti dalla paura: quelle navi sono sciabecchi, le navi dei cacciatori di uomini nordafricani. E i marinai sanno fin troppo bene quale destino incomba su di loro: la schiavitù.
ARREMBAGGIO. Perderanno la libertà e molti anche la vita. Verranno stipati in segrete putride, saranno torturati e umiliati, maltrattati fino alla morte. Solo pochi di loro rivedranno la patria.
Ma ecco accadere il miracolo: un’altra nave inglese, la Southwark, li incrocia. È più grande delle 4 imbarcazioni e fornita di 16 bocche da fuoco. Ma con abili manovre, gli agili sciabecchi raggiungono la fiancata della Southwark, fuori dal tiro dei cannoni sulla murata. I nordafricani gettano i rampini d’arrembaggio e, con grida infernali, saltano a bordo. I corsari trionfano e fanno bottino di 2 navi e tonnellate di carico: tessuti e vino, coralli e porcellane. Ma il vero tesoro sono i 52 uomini caduti nelle loro mani: merce fresca per i mercati di schiavi del Nord Africa.
ORO BIANCO. Schiavi europei, padroni africani: una situazione insolita, che solo di recente è diventata oggetto d’indagine. Il quadro che abbiamo di quell’epoca, nella quale i cristiani erano “oro bianco” sui mercati del Maghreb, è ancora ricoperto da una patina di descrizioni folkloristiche.
Nel XIX secolo, il bisogno di esotismo orientale (e di erotismo: “la donna bianca rapita e portata negli harem” era un filone venduto in molte varianti fantasiose) trovò risposta in un genere letterario. Gli storici invece non hanno mai preso sul serio il fenomeno. Oggi però un libro dello storico statunitense Robert Davis traccia un quadro radicalmente diverso.
Secondo Davis ci sono stati non meno di un milione di schiavi europei asserviti a padroni africani. Tra il 1580 e il 1680 ad Algeri, Tunisi, Tripoli e in una manciata di località affacciate sulle coste maghrebine, vivevano stabilmente ben 35.000 schiavi.
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