sabato 9 settembre 2017

Lenti gravitazionali, intelligenza artificiale e materia oscura

La materia piega lo spazio-tempo. Questo, di per sé, non è un male: questa deformazione del tessuto dell'universo è ciò che chiamiamo gravità. Se la materia è molto, molto concentrata (come nel caso di buchi neri o interi ammassi di
galassie), piega lo spazio talmente tanto da curvare anche la traiettoria della luce che lo attraversa, un fenomeno che adesso chiamiamo lente gravitazionale.

L'effetto, per noi, è che se guardiamo in quella direzione (con lo strumento giusto, è naturale), dietro e attorno alla zona di spazio deformato vediamo uno sfondo che non corrisponde alla realtà, ma è - anch'esso - una deformazione, un'illusione che mostra a volte strane figure nello spazio.

Curiosità a parte, è un "semplice" fenomeno ottico: semplice è tra virgolette perché bisogna pensare a forze gravitazionali e dimensioni poderose, perché il paragone con l'ottica e le lenti di ingrandimento è solo un'utile semplificazione (una analogia) e perché è stato ipotizzato per la prima volta nel 1913, da Einstein, e faticosamente confermato in sessant'anni osservazioni, tra il 1919 e il 1980.

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