venerdì 13 ottobre 2017

Che cosa sono i PFAS?

Da quando sono state rilevate concentrazioni particolarmente elevate nel sangue della popolazione di alcuni comuni del vicentino, i PFASsono diventati tristemente famosi. Già nel
2007 uno studio (poi pubblicato sulla rivista Analytical and Bioanalytical Chemistry) aveva rilevato l'elevata presenza di PFAS nel nord Italia. Nel 2013, poi, uno studio del CNR (pdf) aveva individuato nei comuni compresi tra Padova, Vicenza e Verona elevate concentrazioni di queste sostanze. Recentemente sono intervenute alcune decisioni da parte della Giunta regionale e del Ministero della Salute. Che cosa sono i PFAS e perché sono un rischio per la salute?

1. PFAS: CHE COSA SONO?
La sigla indica Sostanze Perfluoro Alchiliche (acidi perfluoroacrilici): è una famiglia di composti chimici utilizzata prevalentemente in campo industriale. Sono catene alchiliche idrofobiche fluorurate: in estrema sintesi, sono acidi molto forti usati in forma liquida, con una struttura chimica che conferisce loro una particolare stabilità termica e li rende resistenti ai principali processi naturali di degradazione.

Nulla è impossibile, ma è poco probabile che, oggi, le aziende del veneto smaltiscano illegalmente o non correttamente gli inquinanti: tuttavia (oggi) parliamo delle conseguenze dei PFAS, a lungo smaltiti illegalmente... | SHUTTERSTOCK
2. IN QUALI SETTORI VENGONO IMPIEGATI?
Dagli anni Cinquanta i PFAS sono usati nella filiera di concia delle pelli, nel trattamento dei tappeti, nella produzione di carta e cartone per uso alimentare, per rivestire le padelle antiaderenti e nella produzione di abbigliamento tecnico, in particolare per le loro caratteristiche oleo e idrorepellenti, ossia di impermeabilizzazione.

Le classi di PFAS più diffuse sono il PFOA (acido perfluoroottanoico) e il PFOS (perfluorottanosulfonato): quest'ultimo è usato per esempio nelle schiume antincendio. PFOA e PFOS (8 atomi di carbonio) hanno un'elevata persistenza nell'ambiente (oltre 5 anni), mentre altri PFAS a catena corta (4-6 atomi di carbonio) hanno una persistenza ridotta, misurabile in qualche decina di giorni.

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