La versione ufficiale su cui oggi tutti (o quasi) concordano è che Adolf Hitler sia morto il 30 aprile 1945 suicidandosi nel suo bunker a Berlino.
Secondo quanto riportato dalle fonti governative, il Führer si sarebbe sparato un colpo alla testa (tra le 15 e le 16), dopo avere ingerito una capsula di cianuro. Al suo fianco c'era Eva Braun, la sua compagna di una vita, che lo avrebbe seguito nel suo viaggio verso la morte ingerendo anche lei del cianuro.
Nel pomeriggio, secondo la volontà del dittatore, i loro resti sarebbero poi stati portati fuori dal bunker, nel giardino della Cancelleria del Reich, cosparsi di benzina e dati alle fiamme.
I resti, inumati in un cratere, rimasero lì finché, qualche giorno dopo, Stalin chiese ai servizi di controspionaggio dell’Armata Rossa di portarli a Magdeburgo, seppellendoli in un luogo segreto. E a questo punto inizia il giallo.
Soldati alleati leggono il giornale delle forze armate statunitensi "The Stars and Stripes" nell'edizione del 2 maggio 1945, due giorni dopo la presunta morte del Führer. Guarda la prima pagina
DOV'È IL CORPO? Alcuni documenti emersi dagli archivi sovietici hanno rivelato che, temendo che il luogo fosse reso pubblico e diventasse un santuario neonazista, nel 1970 il Kgb decise di riesumare i resti, cremarli e disperderne le ceneri. Di Hitler resterebbero solo una mandibola con un intervento odontoiatrico e resti del cranio.
Attorno a questi reperti, mostrati solo nel 2000, infuria però la controversia: sono davvero loro? Secondo alcuni, no. Lo scienziato americano Nick Bellantoni dell’University of Connecticut, per esempio, nel 2009 studiò il frammento di un teschio in possesso dei russi, affermando che molto probabilmente apparteneva a una donna dai 20 ai 40 anni e non a Hitler.
Anche per questo, ancora oggi, fioriscono ipotesi più o meno fantasiose sulla fine del dittatore. Inclusa quella recente secondo cui avrebbe trovato rifugio in Sud America insieme ad altri criminali del Reich.
IL BUNKER. Non abbiamo dubbi invece su quello che fu il suo ultimo rifugio (noto?). Era composto da una quarantina di stanze, tra cui una cucina, una serie di piccoli uffici, magazzini con acqua e cibo e gli alloggi del personale militare, medico e amministrativo.
I quattro ospiti principali della struttura erano Hitler, Eva Braun, il gerarca Joseph Goebbels con tutta la sua famiglia (tutti si suicidarono il giorno dopo Hitler) e Martin Bormann, segretario del Führer (che molto probabilmente morì a Berlino, tentando di fuggire, dopo la morte di Hitler).
Il complesso sotterraneo - situato sotto la Cancelleria del Reich - comprendeva due strutture poste su due piani: sopra c’era il Vorbunker, con la cucina e gli alloggi del personale e della famiglia Goebbels, mentre tre metri sotto c’era il cosiddetto Führerbunker, che ospitava lo studio, il soggiorno e le camere di Hitler ed Eva Braun, una sala riunioni e alcuni uffici.
Nessun commento:
Posta un commento