Ginevra, una lettrice ci racconta un sogno molto significativo: “Da quando mi sono trasferita in una città lontana, sento la nostalgia dei miei familiari. Vado a trovarli appena posso, ma non è la stessa cosa. Nella nuova città ho iniziato a frequentare un uomo che mi piace molto, ma non so ancora se con
me sta facendo sul serio... L’altra notte ho sognato di fare il presepe di Natale su un ripiano della mia sala. Sotto ci sono dei cassetti: a un certo punto vedo che uno di questi e il presepe si muovono come se ci fosse qualcosa di vivo. Apro il cassetto e spunta fuori un neonato cinese. È pallido e sporco e succhia l’acqua dal presepe. Sua madre e i suoi parenti lo hanno nascosto in casa mia perché potesse nutrirsi. Lo prendo in braccio e lo lavo perché è sporco di feci: è strano tenere in braccio questo bambino cinese, ma nel contempo mi fa piacere e mi suscita tenerezza. Una volta pulito vedo il corpo di un bambino paffuto che mi parla come un adulto e mi dice che è stata la sua famiglia a portarlo qI sogni hanno un volto superficiale...
Come tutte le cose, i sogni sono contraddistinti da due lati, due volti, come il Giano bifronte, antica divinità romana a due teste. Il primo è quello superficiale, legato alla cultura di appartenenza, alle cose di tutti giorni, alle esperienze vissute, alle speranze, alle nostalgie. Da questo punto di vista, il Natale, secondo un'interpretazione onirica assai diffusa e per certi aspetti condivisibile, rimanda alla nostalgia dei tempi passati, al un mondo ovattato, caldo e protettivo dell'infanzia, fatto di legami familiari che inevitabilmente il tempo ha trasformato. Sono immagini di gioia e unione che Ginevra desidera rivivere: come ci racconta, è molto legata alla sua famiglia e doversi allontanare dal nido familiare è stato per lei un duro colpo che tuttora fa fatica a superare. La cassettiera sottostante da dove spunta il bambino indicherebbe anche “un sogno nel cassetto”: dal punto di vista dell’Io può indicare l’aspirazione a diventare mamma, a costruire una famiglia. Ma, come abbiamo detto, tutto questo è apparenza, superficie...
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