Lo tsunami seguito al terremoto che nel 2011 ha colpito la costa orientale del Giappone, oltre a causare molte perdite umane e danni ambientali incalcolabili, ha anche spazzato via dalle coste nipponiche un'infinità di artefatti, imbarcazioni,
infrastrutture costiere, piccoli e grandi oggetti che, trascinati dalle correnti oceaniche di eccezionale intensità, hanno iniziato a vagare per il Pacifico.
A partire dal 2012, i ricercatori statunitensi e canadesi hanno iniziato a trovare sulle loro spiagge taniche, boe, funi, imbarcazioni, travi e addirittura un intero pontile galleggiante lungo parecchi metri, oggetti le cui targhe scritte in giapponese non lasciavano dubbi riguardo la loro provenienza.
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