Uno studio internazionale finanziato dalla DARPA (l'agenzia per i progetti di ricerca avanzata per la difesa degli Stati Uniti) ha dimostrato che una tecnica economica e non invasiva di stimolazione cerebrale migliora, nei macachi, la facilità di apprendimento.
I TEST. Questa volta un team degli HRL Laboratories, in California, della McGill University di Montreal in Canada e della Soterix Medical di New York ha cercato di quantificare i miglioramenti dovuti alla tDCS sui macachi. Le scimmie sono state sottoposte a sessioni non invasive di stimolazione elettrica della corteccia prefrontale, e quindi a test in cui dovevano associare stimoli visivi a un luogo per ottenere una ricompensa.
La corteccia prefrontale «è un'area che controlla molte funzioni esecutive, come la capacità decisionale, il controllo cognitivo e la rievocazione di ricordi contestuali. È connessa a quasi tutte le altre aree corticali del cervello, e stimolarla ha effetti diffusi», spiega Praveen Pilly, uno dei ricercatori.
PIÙ RAPIDI. I macachi sottoposti a stimolazione hanno ottenuto risultati molto più rapidamente delle scimmie del gruppo di controllo. Al primo gruppo sono serviti 12 tentativi per imparare come accedere alla ricompensa in modo immediato, al secondo ce ne sono voluti 21.
Secondo i ricercatori, la tDCS è stata responsabile del 40% del miglioramento nella velocità di apprendimento. A fare la differenza sarebbe la possibilità di modulare la connettività tra aree cerebrali, più della velocità di attivazione dei neuroni, che non viene alterata dalla tDCS.
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