«Le chiesi di perdonarci, e ho pianto mentre l'accarezzavo per l'ultima volta», racconta la novantenne biologa russa Adilya Kotovskaya, l'ultima persona ad avere avuto un contatto con la cagnetta Laika alla vigilia del suo lancio nello
Spazio: il giorno dopo, il 3 novembre 1957, Laika diventava il primo terrestre in orbita attorno alla Terra.
Era un viaggio di sola andata, ed era previsto così fin da quando la missione era stata concepita dai sovietici, perché a quel tempo non c'era ancora modo di far tornare un essere vivente sano e salvo dallo Spazio. Ma bisognava a tutti i costi provare anche le più drammatiche imprese, pur di essere i primi a portare qualcuno nello Spazio.
PEGGIO DEL PREVISTO.Purtroppo il volo di Laika non seguì il più compassionevole piano previsto. La cagnetta avrebbe dovuto roteare attorno alla Terra per circa 8 giorni prima che una iniezione letale ponesse fine alla sua vita, senza sofferenze.
La sorte invece volle che tutto andasse come da programma solo per alcune ore, giusto il tempo di 9 orbite.
All'inizio, racconta la Kotovskaya, «la missione andava come previsto: al lancio, i battiti del cuore di Laika accelerarono notevolmente, ma dopo 3 ore era tornata alla normalità».
Nessun commento:
Posta un commento