Non si fa che esaltare l'importanza di un fratello (o una sorella) maggiore, che possa guidare come un faro nella difficile arte della crescita. Ora un'ampia ricerca sulla capacità dei fratelli di influenzarsi a
vicenda riporta l'attenzione sul ruolo dei nati per secondi (o terzi, o scegliete voi l'ordine). Anche i piccoli di casa possono essere modello positivo di empatia per i fratelli maggiori, e non solo in adolescenza ma anche nelle prime, cruciali fasi dello sviluppo.
BENEFICI RECIPROCI. In base allo studio canadese e israeliano pubblicato sulla rivista scientifica Child Development, indipendentemente dall'influenza dei genitori, sia i fratelli più grandi sia quelli più piccoli contribuiscono alla crescita empatica dei consanguinei. I ricercatori hanno studiato i dati di 452 coppie di fratelli di varie estrazioni socioeconomiche. Scopo dell'analisi era capire se e come le capacità empatiche di bambini di 18 e 48 mesi di età potessero influenzare il carattere dei fratelli nell'arco dei 18 mesi successivi.
CAPIRSI (PER DAVVERO). Per empatia si intende la capacità di comprendere profondamente il punto di vista altrui, mettendosi nei suoi panni ed escludendo i sentimenti personali e i giudizi morali. Nei bambini studiati, le capacità empatiche sono state testate videoregistrando le interazioni quotidiane domestiche e studiando le loro reazioni a un presunto disagio manifestato da un adulto (che fingeva di aver rotto un oggetto a cui era affezionato o di essersi fatto male a un ginocchio). Anche la capacità empatica delle madri è stata testata attraverso un questionario.
I RISULTATI. «Anche se si dà per scontato che i fratelli maggiori e i genitori siano i principali elementi di influenza nello sviluppo dei fratelli minori (e non viceversa), abbiamo scoperto che sia i fratelli minori sia i maggiori contribuiscono positivamente alla reciproca empatia nel corso del tempo» scrive Marc Jambon, tra gli autori.
IL FATTORE ANAGRAFICO. Quindi i ricercatori si sono chiesti se e come le differenze di età e di genere tra fratelli pesassero sulla reciproca capacità di influenzarsi. L'effetto benefico sullo sviluppo dell'empatia sembra valere per tutti i casi, tranne uno: i fratelli minori non sembrano contribuire in modo significativo all'empatia delle sorelle maggiori. Inoltre, l'ascendente dei maggiori - maschi o femmine - è più forte nei casi in cui tra i fratelli ci sia una grande differenza di età: in questo caso, i fratelli più anziani sono visti come un modello da seguire.
«Il nostro studio enfatizza l'importanza di considerare come tutti i membri della famiglia, e non solo genitori e fratelli maggiori, contribuiscano allo sviluppo dei bambini - dicono i ricercatori - l'influenza dei fratelli minori era stata osservata durante l'adolescenza, ma il processo sembrerebbe iniziare molto prima».
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