La lunga decelerazione controllata utilizzando l'atmosfera marziana come "frenante" è terminata e ora la sonda ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO), una missione congiunta Esa/Roscosmos, è pronta ad iniziare il
suo lavoro: studiare l'atmosfera di Marte, e in particolare quella piccola componente di alcuni gas, tra i quali il metano, che finora non è mai stato possibile associare con certezza a un'origine organica o inorganica.
L'orbiter è arrivato al Pianeta Rosso nell'ottobre del 2016 (portando lo sfortunato lander Schiaparelli), ma prima di poter mettere in attività gli strumenti doveva trasformare la sua orbita iniziale, di 4 giorni e altamente ellittica - tant'è che il punto più vicino rasentava Marte a 200 km, mentre il punto più lontano raggiungeva i 98.000 km - in un'orbita più bassa e quasi circolare, a una quota di poche centinaia di km dalla superficie. Ulteriori correzioni, nelle prossime settimane, l'assesteranno nell'orbita operativa finale, di 2 ore, a circa 400 km dalla superficie (come la Stazione spaziale internazionale).
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