martedì 20 febbraio 2018

I 10 patogeni più pericolosi per il 2018, secondo l'OMS

Ogni anno gli epidemiologi dell'Organizzazione Mondiale della Sanità stilano una lista dei patogeni più temibili per la salute pubblica, sia per il loro potenziale epidemico sia perché
contro di essi non esistono, al momento, sufficienti misure preventive (né cure).

Non si tratta di un elenco completo né necessariamente di una rosa in cui cercare la prossima epidemia: sono le infezioni sulle quali si concentreranno, quest'anno, gli sforzi di ricerca del WHO Research and Development (R&D) Blueprint team, il gruppo che si attiva - o dovrebbe attivare - più rapidamente in caso di emergenza sanitaria globale. Ecco dunque la lista, in ordine alfabetico e non di pericolosità.

1. Febbre emorragica Congo-Crimea (CCHF, Crimean-Congo haemorrhagic fever): una febbre emorragica virale con un tasso di mortalità del 30%, causata da un virus trasmesso da alcune zecche

2. Ebola (ancora in lista)

3. Virus Marburg, responsabile di una febbre emorragica in alcune aree dell'Africa centrale, con serbatoio animale ancora incerto

4. Febbre di Lassa: un'altra febbre emorragica acuta presente in Africa occidentale, e trasmessa dal contatto con cibo contaminato da escrementi di roditori infetti

5. Sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus(Middle East Respiratory SyndromeMERS): una malattia da coronavirus, con un tasso di mortalità del 30%

6. Sindrome acuta respiratoria grave (Severe acute respiratory syndrome, SARS): una malattia da coronavirus con un tasso di mortalità del 15%

7. Virus Nipah e più in generale infezioni da Henipavirus, alla base di malattie zoonotiche che dai serbatoi naturali (volpi volanti e altri animali selvatici) sono trasmesse a un gran numero di animali domestici e anche all'uomo

8. Febbre della Rift Valley, una zoonosi virale trasmessa dalle zanzare che interessa i ruminanti, ma può contagiare anche l'uomo

9. Zika, nella lista dallo scorso anno, dopo la sua esplosione nel 2016

10. Malattia X: non è una malattia vera e propria ma l'ammissione che qualunque patogeno, anche sconosciuto, potrebbe rappresentare l'origine di un'epidemia internazionale.

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