La Svalbard Global Seed Vault, la banca mondiale dei semi, ha celebrato in questi giorni il decimo anniversario dalla sua inaugurazione, cioè da quando riceve semi da tutto il mondo per conservarli e metterli al sicuro da ogni tipo di calamità, naturale o umana.
È infatti un bunker super protetto, all'interno del quale i semi sono al riparo da terremoti, guerre, cambiamenti climatici, alterazioni genetiche e biologiche e qualunque altra catastrofe futura.
In almeno un caso, molto recente, ha già dimostrato il suo effettivo valore, quando ha restituito 130 esemplari al Centro per la ricerca agricola di Beirut (Libano), impossibilitato a recuperare alcune sementi a causa della guerra in Siria.
Il bunker, scavato per 120 metri nel cuore di una montagna, è composto da tre grandi sale protette da sistemi di massima sicurezza, probabilmente analoghi a quelli in funzione all'interno della base Norad dentro alla Cheyenne Mountain (comunque distrutta dai cattivi alieni di Independence Day). I semi sono conservati a temperatura costante, a -18 °C, e nel caso qualcuno ostinatamente germogli lo stesso viene sostituito il prima possibile. Lo spazio utile è stato progettato per 4 milioni e mezzo di sementi, ossia circa il doppio di quelle che attualmente si conoscono.
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