A luglio 2016 il Ministero dell'ecologia ucraino aveva annunciato l'idea di rivitalizzare l'area interessata dal disastro di Chernobyl del 1986 utilizzandola per la produzione di energia rinnovabile.
Il terreno nella zona che si estende per un raggio di 30 km da quel che resta della centrale nucleare è ancora fortemente contaminato e lo rimarrà per i prossimi 24 mila anni almeno: non può essere occupato da foreste, né utilizzato per coltivare, né tantomeno abitato. Serviva una nuova destinazione d'uso, così si è pensato a varie distese di pannelli solari.
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