venerdì 15 marzo 2019

Che cos'è il Global Climate Strike For Future

Nell'agosto 2018, Greta Thunberg, una ragazza svedese di 15 anni, cominciò una protesta solitaria per il clima davanti al Parlamento a Stoccolma: ogni venerdì si
preparava per andare a scuola, ma poi sedeva in strada accanto a un cartello che chiedeva di agire per adempiere a quanto sancito negli Accordi di Parigi. I suoi genitori tentarono di dissuaderla; qualche passante la derise.

Focus Extra 82
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Oggi, a pochi mesi di distanza, la situazione non potrebbe essere più diversa. Greta non poteva sapere che i #FridaysforFuture avrebbero trovato sempre più adesioni tra i suoi coetanei. Venerdì 15 marzo migliaia di studenti di tutto il mondo replicheranno questo sciopero, ma lo faranno insieme in un movimento coordinato: il Global Climate Strike for Future.

Di questa protesta avrete sentito parlare, ma di cosa si tratta, esattamente? Che cosa chiedono, i ragazzi nelle piazze?

CHE COSA NON È. Quello di venerdì è, appunto, uno sciopero, e non una semplice manifestazione. Gli studenti vogliono dare una scossa agli adulti che sembrano inerti davanti ai cambiamenti climatici, e che hanno fallito nel chiedere che si rispettino gli Accordi sul clima della COP21.

Dal 2015, da Parigi, sono passati tre anni, "e il nostro futuro appare più triste che mai" si legge sul manifesto della protesta "l'egoistica percezione è che un riscaldamento di 3 °C vada bene. Gli scienziati del clima hanno le prove che persino 2 °C causeranno carestie di massa, siccità, vortici di fuoco, inondazioni, guerre, morte. Tutto perché gli adulti di oggi non si curano del domani. Stanno rubando il nostro futuro sotto ai nostri occhi!". 

Davanti a questa "casa che brucia" come Greta Thunberg ha definito la Terra, come si può pensare di fare come se nulla fosse? "Perché dovremmo studiare per un futuro che presto potrebbe non esserci più, e quando nessuno sta facendo nulla per salvarlo? Perché imparare altri fatti quando quelli più importanti evidentemente non significano nulla, per la nostra società?"
Greta Thunberg, il volto simbolo del movimento di mobilitazione studentesca globale per il clima. A Davos, in Svizzera, per il Forum economico mondiale, Greta ha reiterato ai rappresentanti politici le stesse accuse: «Non voglio la vostra speranza - ha detto - vi voglio nel panico. Voglio che sentiate la paura che io sento ogni giorno. E poi, voglio che agite». | SHUTTERSTOCK
STATO DI CRISI. Le giovani generazioni, hanno scritto i promotori dello sciopero in una lettera aperta al Guardian, costituiscono più della metà della popolazione mondiale. Sono nate e cresciute nella crisi climatica, hanno mosso i primi passi nella sesta estinzione di massa, sono testimoni dei disastri che il global warming già consegna alle fasce più povere ed esposte di terrestri.

Eppure, nessuno sembra trattare il riscaldamento globale con l'urgenza che chiede. La richiesta dei ragazzi è di affrontare la questione climatica come un'emergenza: non sono più disposti ad accettare la mancanza di azione davanti al più grande pericolo per l'umanità.

INTERVENTI POLITICI. Le regole attuali, in un mondo che ogni giorno consuma 100 milioni di barili di petrolio, non sono sufficienti e vanno cambiate. Negli USA usciti dagli Accordi di Parigi, lo Youth Climate Strike chiede che si sottoscriva un "Green New Deal", un nuovo piano per il clima che preveda il 100% di energia da fonti rinnovabili entro il 2030, la cessione della costruzione di infrastrutture per i combustibili fossili, una transizione equa per le comunità più emarginate e più deboli a una nuova economia basata su fonti pulite, e l'accettazione della scienza nelle decisioni politiche.

«Alcuni dicono che dovrei studiare per diventare uno scienziato del clima in modo da poter "risolvere la crisi climatica". Ma la crisi climatica è già stata risolta. Abbiamo già tutti i fatti e le soluzioni» ha detto Thunberg. Manca solo la volontà di applicarle.

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