Le centrali elettriche a carbone influiscono (negativamente) sull'ambiente e sulla salute con molto più della "semplice" anidride carbonica: bruciando, il carbone rilascia altri gas a effetto serra, particolato (come quelle particelle finissime che chiamiamo "fuliggine"), anidride solforosa, un nutrito catalogo di ossidi...
Settembre 2018: l'inquinamento uccide più di quanto si credesse
PANORAMA VARIEGATO. Lo studio, pubblicato su Nature Sustainability, mette in evidenza che Cina e Stati Uniti sono i due maggiori produttori di energia da carbone, e che le centrali elettriche in India producono il più alto tasso di inquinamento al mondo. Gli impianti dell'Europa centrale, degli Usa e della Cina sono (quasi) tutti relativamente moderni, mentre quelli di Russia, est europeo e India sono vecchi e inefficienti.
Le centrali più inquinanti probabilmente bruciano anche (o solo) carbone di bassa qualità e sono inadeguate sotto il profilo del trattamento dei fumi.
Per Christopher Oberschelp, uno dei ricercatori, «oltre la metà degli effetti sulla salute può essere ricondotta a un decimo delle centrali elettriche, che dovrebbero essere aggiornate o fermate il prima possibile».
VELENI DI CATTIVA QUALITÀ. Il quadro globale della produzione di energia dal carbone mostra che, a livello globale, il divario tra regioni privilegiate e regioni svantaggiate si sta allargando.
VIDEO - Inquinamento senza confini
Tra i Paesi ricchi, dove è maggiore la sensibilità ambientale si sono fatte scelte più oculate sul fronte del carbone usando combustibile di alta qualità, con un alto potere calorifico (che a parità di massa produce più energia) e buone tecnologie di trattamento e abbattimento dei fumi. Per contro, i Paesi meno sviluppati (o meno sensibili), e che spesso sono grandi esportatori di carbone (come l'Indonesia, la Colombia, il Sudafrica), usano o trattengono per l'industria nazionale carbone di bassa qualità, che bruciano in centrali obsolete e inadeguate nel trattamento dei fumi e nel sequestro dell'anidride solforosa. Tuttavia, questo quadro non risparmia né assolve l'Occidente sensibile.
Infografica: elaborazione di Greenpeace (In Europa il carbone fa due morti all'ora) su dati di uno studio del 2013 dell'Università di Stoccarda (versione ad alta risoluzione, 2,4 MB). | ELAB. GREENPEACE
«In Europa contribuiamo di meno all'inquinamento diretto, ma la maggior parte delle emissioni inquinanti e dei danni alla salute si verifica soprattutto in Asia, dove l'energia elettrica da carbone è usata per produrre buona parte dei nostri prodotti di consumo», afferma Christopher Oberschelp.
Novembre 2016: anche in Europa si muore di smog
Energia: chi sta vincendo per davvero? Su Focus Extra 82, in edicola. | FOCUS
IL POTERE DEL CARBONE. Le risorse globali di carbone sembrano molto abbondanti e probabilmente dureranno per diverse centinaia di anni, quindi le emissioni nocive dovrebbero essere limitate per decisione politica.
«È importante, in particolare, abbandonare subito il carbone ad alto contenuto di mercurio e di zolfo, e chiudere le centrali più inquinanti», afferma Oberschelp. Ridurre gli effetti negativi sulla salute dovrebbe essere una priorità globale, «ma il processo di industrializzazione spinta, in atto specialmente in Cina e in India, rischia di aggravare la situazione. Il gas naturale dovrebbe progressivamente sostituire il cabone, e a lungo termine dovremmo puntare verso fonti energetiche rinnovabili.»
Non c'è alternativa, per interrompere il
Nessun commento:
Posta un commento