Tutti noi crediamo che i problemi dell’anima - disagi come ansia o depressione, insonnia o sovrappeso, difficoltà di coppia, dissidi con i figli e così via - vadano affrontati col
ragionamento, soppesando attentamente pro e contro e agendo di conseguenza per rimettere le cose a posto. Il nostro fine è scacciare quei disagi, risolvere quei problemi. Sembra ragionevole.
Spesso però questi tentativi vanno a vuoto: c’è in noi qualcosa di più forte che non sta al gioco, non si sottomette alle nostre regole. Quanto alle relazioni, sembra che più ci sforziamo di farle andare nel modo giusto, più peggiorano.
E se disagi e problemi fossero invece la voce dell’anima che cerca di farsi sentire?
Se nell’ansia si nascondesse tutto il piacere che ti neghi, se nell’insonnia emergesse la voglia di vivere cui non dai spazio, se una litigata fosse il solo modo che ha la tua anima per tirare fuori la tua rabbia e per dirti: da quanto tempo pensi solo a far quadrare le cose e non pensi più a essere felice?
Scacciare i disagi, risolvere i problemi non è affatto ragionevole: è pericoloso. La prima cosa da fare è invece cambiare sguardo. Osserva tutto ciò che emerge da dentro - emozioni, sentimenti, desideri - senza giudicarlo e guarda tutto ciò che ti accade fuori - passioni, rabbia, litigi - non come un ostacolo, ma come un segnale: sono gemme che la tua pianta sta buttando e preparano la prossima fioritura.
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