Capita di avere la sensazione di muoversi faticosamente, come se fili invisibili ci bloccassero. A volte dura così a lungo che subentra la depressione e un senso di ineluttabilità. In questi casi
quasi sempre siamo imprigionati dentro rapporti che ci fanno star male: nella coppia, in famiglia, con gli amici o sul lavoro. Non sempre ne siamo consapevoli, perché può trattarsi di una prigione mentale: fare ciò che desideriamo ci fa sentire in colpa, come se stessimo tradendo le aspettative di un genitore severo.
La via per trovare la felicità è tagliare i rami secchi, le relazioni ormai morte, che teniamo in piedi solo per abitudine, per non sentirci soli, per un timore di conseguenze più immaginarie che reali. Come capire però quali rapporti sono deleteri e quali sono solo in un momento di impasse?
È semplice: prova a immaginarti da qui a cinque anni. Se vederti ancora in quel posto di lavoro, o a fare le stesse uscite con gli amici, o a subire gli stessi litigi col partner ti fa sentire un peso insopportabile sulle spalle o sul cuore, vuol dire che quel rapporto è ormai al capolinea. Non insistere, è ora di voltare pagina.
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